Il Conte (storia d’amore e di pedali)

Come d’impeto il torrente
Scende a valle giù dal monte
Di forza sui pedali avanza
Sprezzante del sudore il Conte

Sfoggia i mascolini baffi
E nobiltà dei sentimenti
Scorre nelle vene il sangue
Caldo di carboni ardenti

Dalla penna ciò che detta il cuore
Inspirato dalla Musa stessa
Sulle pagine del diario dedica
Poesie alla sua Principessa

”Amor che a nullo amato amar perdona”
Scrisse un dì il Poeta
Infonde tenacia al Conte
Per raggiungere la sua meta

E come a un manicaretto
Frutto di dovizia e cura
Il palato al fin s’arrende
In seno alla fragranza pura

Così china la testa o Conte
E che vittoria gridi Amore
O torna sulla bicicletta
A impregnar la schiena di sudore.

***

(gianfrancomarangoni 05/02/2018)

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