La racolina

Ricordo appena quando le previsioni del tempo per l’indomani si facevano guardando come calava il sole o da che parte tirava il vento. Nelle calde sere d’estate, fra i grilli e le cicale, non era raro sentire il gracidare delle rane che si davano eco in aperta campagna. Chiamano la pioggia, si diceva. Ed in effetti anche loro facevano parte delle previsioni meteo. Preannunciavano la pioggia tanto attesa, una benedizione per i campi riarsi, ma anche un pericolo perché era probabile che dopo tanto caldo potessero scoppiare temporali violenti col serio pericolo di rovinare i raccolti. Oggi le previsioni meteo sono il risultato di complesse e sofisticate elaborazioni ma, se vi capita di trovarvi in campagna e sentite una moltitudine di cra-cra che riempiono la quiete notturna, tenetevi l’ombrello a portata di mano.

 

La racolina

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Canta racolina

che l’acqua se avizina

sui campi che da tempo

iè li a patir l’arsura

e de perdar el formento

l’è tanta la paura

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Canta par le tere

sedià piassè dei copi

i gà le foje ziape

i salgàri e anca i piopi

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Nei campi de tabaco

i tubi iè destesi

ma i fossi ormai iè suti

non piove da du mesi

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Canta racolina

ma usa la prudenza

quando se rompe el tempo

de tanto bel racolto

podemo restar senza

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E se non l’è un disturbo

me bela racolina

canta pure tuta note

ma desmeti domatina

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(gianfrancomarangoni 18/05/2012)

 

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